11 Marzo 2017

L’adolescenza nei giovani Holden

Il giovane Holden” è un romanzo del 1951 scritto da J.D. Salinger.

Holden, protagonista della storia, è un giovane sedicenne, bugiardo patologico, è dotato di uno spiccato senso critico. È un tipo sensibile, psicologicamente emotivo e a tratti molto fragile. Odia un po’ tutto della vita, anche i coetanei con cui ritiene di aver molto poco in comune. Holden non riesce a trovare posto nella società, o forse non vuole trovarlo. Vuole scappare, viaggiare, evadere da una realtà che pare non appartenergli. Odia la scuola, da cui poi verrà cacciato. Detesta gli ipocriti e l’ipocrisia più di ogni altra cosa, nonostante lui spesse volte ci si comporti  e dovunque vada pare esserne invaso. L’umanità di Holden non si addice all'”ipocrisia mondana” con le sue mille contraddizioni, sopportate però ben volentieri da coloro che da sempre vi si identificano. Dopo diverse peripezie e piccole avventure vissute nell’arco di tre giorni Holden ha la possibilità di riflettere su quello che ha fatto, su quello che è stato finora. Dinanzi al discorso profondo e affascinante di un uomo adulto ha la possibilità di sospendere il giudizio critico nei confronti del mondo e pensare alle parole riferite dal suo ex professore, verso cui  lo stesso Holden pare avere grande stima.

Nella parte conclusiva del romanzo Holden è in compagnia di uno psicoanalista il quale gli chiede se avrà intenzione di impegnarsi quando tornerà a scuola.“Che domanda stupida” pensa Holden senza accennare risposta “come faccio a sapere quello che vorrò fare finché non lo faccio!”

J.D. Salinger- Il giovane Holden,  Torino, Einaudi 2014.

 

 

 

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